I Sentieri della Libertà. Alta Valle Orba – Erro – Bormida di Spigno #2

Sentiero n. 2 – Piancastagna – Abassi – Cascina Gorello – Cascina Viazzi – Moretti

L’itinerario è percorribile a piedi o a cavallo.

All’inizio delle case della frazione di Piancastagna sorge il Sacrario che ricorda i combattimenti sostenuti durante il rastrellamento del 7-10 ottobre 1944, l’uccisione di civili e l’incendio di località, la collaborazione tra partigiani, contadini, operai, clero, ufficiali dell’esercito, donne, militari stranieri passati alla resistenza.

Dopo la distruzione di Bandita e la dispersione dei partigiani della divisione GL i tedeschi, rinforzati da reparti della Brigata nera e della San Marco, sferrarono un attacco concentrico lungo quattro direzioni: da Ovada verso Molare, San Luca e Olbicella (da nord), da Acqui verso Visone, Grognardo e Morbello (in direzionesud-est), dal Sassello verso Croce del Grino e Piancastagna (in direzione nord-est) e ancora da Acqui verso Ponzone, Cimaferle e Piancastagna (direzione sud).

Le formazioni partigiane della Divisione Ligure-alessandrina si attendevano l’attacco ma, per una decisione incomprensibile del comandante Vito Doria “Carlo” si attestarono attorno a Olbicella, sede del comando, con l’intenzione di sostenere una difesa statica (che era in netto contrasto con la tattica della guerriglia partigiana).

La difesa ad ovest era affidata a un reparto di sessanta uomini (tra cui molti disertori della San Marco) comandato dal capitano degli alpini Domenico lanza “Mingo” (medaglia d’oro al valor militare): alle sette del mattino del 10 ottobre le due colonne provenienti da Acqui e dal Sassello si incontrarono e marciarono verso Piancastagna, dove furono fermate dalle quattro mitragliatrici di Mingo disposte sulla cresta che domina la strada tra Abasse e Piancastagna (il sentiero si diparte alle spalle del Sacrario).

I partigiani resistettero sino a mezzogiorno poi, esaurite le munizioni, si sganciarono mentre Mingo restava a coprire la ritirata, e cadde coltito al volto e al petto mentre, a colpi di bombe a mano, tentava di fermare i camion nemici. Altri sette partigiani vennero uccisi nell’inseguimento: uno di essi, un tenente della San Marco che aveva disertato per unirsi ai partigiani, si uccise per non cadere prigioniero. Gli stessi tedeschi rispettarono il valore del capitano Lanza e ne fecero ricomporre la salma convenientemente.

Subito dietro al Sacrario inizia il sentiero che, innalzandosi ripidamente per breve tratto, conduce sulla cresta che domina e accompagna la strada provinciale fino alla frazione di Abasse; fu qui che Mingo pose le mitragliatrici che fermarono a lungo l’avanzata nemica.

Giunti ad Abasse si prosegue sulla strada provinciale fino al bivio per Toleto – Bandita – Cassinelle: pochi metri prima di incontrare il bivio inizia sulla sinistra il sentiero che conduce a fondovalle. Scendendo lungo un’erta strada sterrata si giungedapprima alla cascina Gorello, con posto attrezzato della Guardia Forestale (ed eventuale luogo di sosta), indi all’attraversamento a guado del rio Miseria (sono consigliati stivali o sandali di gomma) e dopo poco alla cascina Viazzi, ove si colloca un altro posto attrezzato della Forestale. Si risale quindi lungo la Costa dei Viazzi per giungere al cimitero di Moretti e raggiungere in poche centinaia di metri di percorso su asfalto il Sacrario.

L’itinerario si distingue quindi in una prima parte densa di riferimenti storici ed una seconda prevalentemente escursionistica che alterna paesaggi e contesti diversi, dalla costa dei bricchi al bosco sul fondovalle al torrente dal ricco bioambiente.

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