La danza contro il tiranno. Leggenda…

Un corteo nuziale in costume che attraversa l’antico borgo, tra schiocchi di frusta, sventolio di nastri multicolori, musiche frizzanti. Questa è la Lachera di Rocca Grimalda, uno dei più autentici e suggestivi Carnevali del vecchio Piemonte.

Alla sua origine la tradizione mette una ribellione popolare contro lo jus primae noctis imposto da un feroce castellano. Ma cosa significano le spade degli Zuavi dalla testa fiorita, i salti dei due Lacheri vestiti di bianco con le loro alte mitre infiorate, la sfilata dei Mulattieri, i sonagli e gli staffili dei Trappolini dai bizzarri costumi?

Questo Carnevale dell’Alto Monferrato ovadese restava sinora, per studiosi e spettatori, un oggetto affascinante e misterioso. Festa contadina, antica o rievocazione storica ottocentesca? “Danza delle spade” arcaica o “tradizione inventata” da qualche erudito di paese? Negli archivi locali, nessuna documentazione che aiutasse a spiegarne la genesi.

Questa ricerca per la prima volta passa in rassegna minuziosamente tutte le fonti disponibili, ma soprattutto inquadra l’evento folklorico in un contesto storico-etnografico che ne rivela i molti significati nascosti e che apre inedite prospettive di ricerca.

L’analisi delle foto d’epoca, intrecciata alla memoria degli anziani testimoni, fa venire alla luce la vera fisionomia del Carnevale rocchese, rito  benaugurante di questua proprio del calendario contadino, prima della storicizzazione in chiave antifeudale e della sua manipolazione da parte del fascismo, che lo trasformò in gruppo folkloristico dell’Opera Nazionale Dopolavoro.

Ma solo l’analisi morfologico-comparativa, applicata a tutte le componenti della festa rituale (le maschere, i personaggi, i costumi, le danze, i colori, gli oggetti) riesce a evidenziare, nella Lachera di Rocca Grimalda, i tratti caratteristici e inconfondibili delle “feste di primavera”, riti di propiziazione della fertilità comuni non solo a tutto l’arco alpino, ma ad un’area di diffusione europea.

Storia e leggenda, mito e rito, forme simboliche e funzioni sociali si intrecciano in questo come in tanti altri Carnevali italiani: ma il significato che ancora oggi la gente di Rocca attribuisce alla “danza contro il tiranno” tramandata dai vecchi, ci fa capire come un fatto folklorico possa mantenere intatto, alle soglie del Duemila, il suo valore di mito di fondazione dell’identità collettiva di un paese.

Franco Castelli, La danza contro il tiranno. Leggenda storia e memoria della “Lachera” di Rocca Grimalda, Comune di Rocca Grimalda, Centro di cultura popolare “G. Ferraro”, Accademia Urbense, Ovada (tradizioni popolari), 1996 (Esaurito)