Presentazione L’idea e la ciminiera di A. Ballerino

11 April 2010

Venerdì 16 aprile, alle ore 17.00, nella sala convegni di Palazzo Guasco (via Guasco 49, Alessandria) sarà presentato il libro di Alberto Ballerino L’idea e la ciminiera. Riformismo, cultura e futurismo ad Alessandria (Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi”- Le Mani, 2010)

Dopo i saluti delle autorità, Federico Fornaro, Delmo Maestri e Luciana Ziruolo si confronteranno con l’autore.

Una parte dell’incontro sarà dedicato al futurista Duilio Remondino: Ferruccio Reposi darà lettura di alcune poesie mentre Carlo Pesce curerà una esposizione di dipinti tematici.

L’iniziativa è organizzata dall’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi” in collaborazione con la Provincia, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e il patrocinio della Città di Alessandria.

Questo libro costituisce la terza e ultima parte di un percorso a ritroso sulla vita culturale alessandrina del Novecento.

Il primo lavoro, Non solo nebbia, riguardava il periodo compreso tra il 1945 e gli anni Novanta mentre il secondo, Anni rimossi, era incentrato sull’epoca della dittatura fascista.

Questo studio è dedicato ai primi decenni del Novecento, una delle stagioni più felici di Alessandria: Il processo di industrializzazione, guidato dalla Borsalino, è affiancato dal riformismo della borghesia liberale e da quello delle prime giunte municipali socialiste.

Le battaglie del partito della scuola, la costruzione e la brillante attività di nuovi teatri, lo sviluppo di importanti strutture culturali, la partecipazione ai dibattiti e movimenti dell’epoca ci offrono l’immagine di una società vivace e in crescita.

Il grande concerto di Arturo Toscanini sembra aprire simbolicamente la via a un’idea nuova di città all’ombra delle ciminiere dei grandi cappellifici. Il sogno, però, svanirà presto sotto i colpi della violenza squadrista: i bagliori dell’incendio del Teatro del Popolo illumineranno la fine di un’epoca e delle sue speranze.