Sulla montagna con i partigiani

Subito dopo la liberazione, Bartolomeo Ferrari, don Berto, prete partigiano, cappellano della divisione Mingo e sacerdote tra i primi a raggiungere le formazioni della montagna ligure-alessandrina, sentì il bisogno, come molti suoi compagni, di tracciare il bilancio della sua esperienza.

Il suo volume si inserisce dunque nella vasta produzione letteraria e memorialistica sulla resistenza ma rappresenta anche, in virtù della biografia del suo autore, una lettura della resistenza di grande originalità.

Don Berto è un sacerdote e svolge le sue funzioni di cappellano in una brigata garibaldina, un prete che porta il messaggio evangelico tra uomini e ragazzi iscritti o vicini al Partito comunista.

Il diario della sua esperienza e il suo modo di rapportarsi a quei ragazzi, ci offrono, a quasi sessant’anni da quella vicenda, la possibilità di capire la soggettività partigiana, le ragioni della loro scelta, le radici della loro ideologia, il senso delle loro speranze e delle loro delusioni.

Pubblicato subito dopo la resistenza, e poi in successive edizioni diffuse soprattutto durante le manifestazioni partigiane e rapidamente esaurite, Sulla montagna con i partigiani viene riproposto in una edizione finalmente destinata al largo pubblico e corredata da un’intervista con Don Berto, oggi monsignore, realizzata nell’autunno 2001.

Bartolomeo Ferrari (don Berto), Sulla montagna con i partigiani, Le Mani- Isral, Recco (GE), 2002