Musica e melodramma. Testimonianze di vita…

Intimamente legata alle vicende storiche e fulcro dell’attività musicale e compositiva dell’Ottocento, la vita operistica costituisce a tutt’oggi un settore ancora in gran parte inesplorato; il contributo alessandrino alla storia del melodramma non è senza rilievo: in esso si segnalano alcune “prime” prestigiose di Luigi Cherubini e Domenico Cimarosa, accanto ad allestimenti verdiani a breve distanza dalle rappresentazioni scaligere.

La situazione del tutto anomala del Municipale, struttura ibrida tra il pubblico e il privato, vede l’amministrazione comunale nel duplice ruolo di organismo politico e proprietario particolare, costantemente in polemica coi i palchettisti per la corresponsione della “dote”, mentre sin dall’ultimo Settecento la presenza di un “centro civico”, derivante dall’unione del palazzo comunale ai locali destinati all’attività teatrale, realizza un’iniziativa in anticipo sui tempi.

A metà tra le due tendenze artistiche della Scala milanese e le scelte del repertorio del Regio di Torino, la vita operistica procede tra le stimolanti rivalità delle istituzioni teatrali cittadine ed i numerosi interventi dell’autorità pubblica, registrando il successo del Lohengrin wagneriano e l’entusiastico accoglimento del teatro di Piero Mascagni e Giacomo Puccini.

Cesare BeltramiMusica e melodramma. Testimonianze di vita teatrale nell’Ottocento alessandrino, Torino, Il Quadrante Edizioni, 1988, pp. 190, L. 16.000