La battaglia di Pertuso e la Resistenza in Val Borbera

La battaglia di Pertuso (agosto 1944) fu l’atto che segnò l’arrivo nel territorio alessandrino di una delle più importanti formazioni dell’intero schieramento partigiano italiano, protagonista di una storia che fu non solo militare ma caratterizzata da un complesso rapporto con il territorio montano delle Valli Borbera e Curone e con i suoi abitanti, il cui episodio più significativo fu la creazione – caso pressoché unico in Italia – di una zona libera durata alcuni mesi.

Proprio mentre stava ultimando il proprio viaggio di trasferimento da Barbagelata alla Val Borbera per costituirvi il fulcro di una nuova brigata, il Distaccamento Peter – comandato da Scrivia – venne raggiunto dalla notizia dell’attacco sferrato da nazisti e fascisti all’imbocco dell’alta valle.

Senza indugio i partigiani raggiunsero Pertuso e, fianco a fianco dei contadini del posto, per tre giorni tennero testa agli attaccanti.
La testimonianza più significativa della vicenda è proprio quella di Scrivia, il partigiano Aurelio Ferrando, che fu il comandante della Divisione “Pinan Cichero” e in seguito, nel dopoguerra, promosse le celebrazioni partigiane e contribuì alla realizzazione della stele commemorativa della Pinan-Cichero.

(tratto dall’introduzione di Roberto Botta al volume La battaglia di Pertuso, edito dall’ISRAL)