Il Museo della Resistenza “G.B. Lazagna” di Palazzo Spinola

Il 25 aprile 2008 è stato presentato alla stampa il nuovo allestimento del museo della resistenza, curato dall’Isral (coordinamento di Franco Castelli) la cui inaugurazione è prevista prima dell’estate.

Ricomporre e riorganizzare un Museo locale in una valle montana oggi (2006), significa fare i conti con una serie di problemi e di aspettative, che ineriscono direttamente con temi di grossa portata del dibattito culturale odierno, quali l’uso pubblico della storia, la trasmissione della memoria, il rapporto fra le generazioni, la coscienza della comunità, il senso dell’identità territoriale.

È stato decisamente abbandonato il modello vetusto di Museo campanilistico, geloso custode di anticaglie, ingenuo propositore e celebratore di “glorie” locali avulse dal confronto con la grande storia.

L’itinerario che deve compiere un museo locale oggi è quello dal “museo collezione” al “museo narrazione”: dove si assiste insomma al passaggio dall’esaltazione del valore materiale e patrimoniale degli oggetti alla messa in valore di materiali diversi, anche umili e quotidiani, di scarso valore di per sé, ma carichi di affettività, in grado insomma di parlare, di raccontare la storia, o le storie, di una comunità.

Musei delle identità locali, capaci di produrre emozione e sentimenti di appartenenza, luoghi privilegiati di riconoscimento delle comunità che li hanno prodotti. Il museo locale diventa luogo significativo di identificazione nel momento in cui contestualizza gli oggetti che rappresenta, crea il loro significato simbolico e diffonde questo significato nella società.

Il museo assume un valore sociale però soltanto se è, oltre che luogo di conservazione, anche istituto di ricerca, laboratorio scientifico e fattore di animazione e diffusione culturale.

In questo Palazzo Spinola di nobile fattura e di antica origine, la sfida è quella di realizzare un Museo della Resistenza e della Vita sociale di valle in cui la popolazione locale si riconosca e in cui il visitatore esterno, studioso o semplice turista, possa ricavare stimoli e suggestioni culturali non effimere.

La sua intitolazione sociale, inoltre, induce a concepire e illustrare questi due momenti (Resistenza e Vita di valle) senza artificiose separazioni, in modo congiunto e intrecciato, mostrandone le profonde implicazioni senza per questo cadere nella retorica celebrativa o negli ideologismi, ma indicando correttamente sia gli elementi di coesione e solidarietà, sia quelli di eventuale frizione.

VISITE:

Nell’orario di apertura degli Uffici Comunali (si prega di prenotare) – Via Umberto I, 26 – CAP 15060
Telefono 0143.90004 – Fax 0143.90478 Responsabile: d.ssa Debora BERGAGLIO