Ero, sono e sarò fascista

Nella casa che la viguzzolese Angela Maria Guerra (1897-1978) donò con un lascito al comune natale, fu reperito anche un piccolo archivio personale costituito da libri, foto, ritagli di giornali e, soprattutto, quaderni di memorie.

Il materiale di questo fondo archivistico è stato ordinato e studiato dall’autrice intrecciando diversi piani di lettura: l’interesse per episodi e vicende che coinvolgono memorie individuali e memorie collettive; l’attenzione, che la storiografia più recente sta iniziando ad avere, verso il mondo fascista; il tema della soggettività e della scrittura autobiografica.

Dalla lettura di queste carte è stato possibile ricostruire l’articolato percorso biografico della Guerra: gli anni trascorsi con la famiglia in Argentina; il fidanzamento, che poi fu costretta a troncare; il periodo della giovinezza, fatto di letture, svaghi, cinema, viaggi; la forte e viscerale adesione al fascismo fin dai suoi esordi; la nomina a Segretaria del locale Fascio femminile nel 1940; l’attività di militante politica anche nel periodo della Repubblica sociale e il processo subìto dopo la guerra (per delazione e collaborazione), in cui si difese da sola, esordendo con le parole «Ero, sono e sarò fascista»

E, ancora, il periodo del dopoguerra, fino alla morte, contrassegnato dalle numerose lettere inviate ad uomini politici, giornalisti, capi di Stato.

In particolare, l’indagine sulle motivazioni e le modalità della scelta della militanza fascista (che è il perno attorno a cui si struttura la vita e l’identità di Angela Maria Guerra) permette, sia pure salvaguardando la dimensione soggettiva e non riconducibile a stereotipi, categorie rigide e schematizzazioni, di aggiungere un tassello allo studio di quella generazione di donne che si è impegnata nella politica del regime.

Graziella GaballoEro, sono e sarò fascista. Un percorso attraverso il fondo archivistico di Angela Maria Guerra, Recco, Le Mani/ Isral, 2001