Dalle Langhe a Flossenbürg. Memorie…
“Usciamo all’aperto completamente liberi per i campi, siamo sei, Rocco, il barbiere, io, un salernitano, un maresciallo di Finanza che sa un po’ di tedesco, ed un siciliano. Scendemmo quella collina di dolore con tanta felicità che ci sembrava di morire, ci si diceva cose che non avevano senso, eravamo degli stupidi, degli intontiti che camminavano a caso.
Arrivati sulla strada, dove andare? Scegliemmo la sinistra perché così ci parve meglio. Apparecchi russi vennero di nuovo a mitragliare e fummo costretti a buttarci a terra. Non si era fatto che un km e già si era stanchi. Ci fermavamo ogni dieci minuti. Avevamo il nostro fardello composto di un pane, una margarina ed una gammella, presto ci parve pesantissimo. Incontrammo tedeschi in divisa con lo zaino e tutti sporchi che venivano incontro a noi.
Ci consultammo, erano militari in ritirata, quindi i russi erano dietro di loro, perciò avevamo sbagliato strada, la nostra strada era la destra! Decidemmo di tornare indietro. Incominciava la dura fatica per noi, quella della stanchezza, quella di non conoscere la strada. Ritornammo indietro. Trovammo un carretto ed imitando gli altri lo prendemmo e ci buttammo il nostro bagaglio ed a turno il tiro.
Si andava lentamente, ma il pensiero era troppo veloce, una parola sola era la nostra: Casa. Questa inverosimile parola era tutto per noi ed al pensarla le lacrime cadevano come gocce d’acqua. Questa parola tanto bella, tanto sognata da tutti, solo per noi forse ci dava la speranza di realtà.”
Armando Ferrara, Dalle Langhe a Flossenbürg, memorie di un partigiano deportato (a cura di Sisa Ferrari con una prefazione di Luciana Ziruolo) Alessandria, Falsopiano – Attraversare il tempo, 2022.