Raimondo Ricci è mancato lo scorso 26 novembre

27 November 2013

Nato a Roma il 13 aprile 1921, Raimondo Ricci dopo aver conseguito la maturità classica venne ammesso al Collegio Mussolini, succursale della Scuola Normale di Pisa nell’ambito degli studi giuridici.

Nella città toscana Ricci si formò alla lezione di maestri quali Guido Calogero e Aldo Capitini, entrando in contatto con gli ambienti dell’antifascismo e con giovani quali Carlo Azeglio Ciampi e Alessandro Natta.

Chiamato alle armi nel 1941 e destinato alla Capitaneria del porto di Imperia, nei giorni successivi all’8 settembre si adoperò per la costituzione di un primigenio nucleo di lotta partigiana che avrebbe operato nella zona del monte Faudo, sotto il comando militare di Vittorio Acquarone.

Arrestato dai fascisti nel dicembre 1943, di ritorno da una missione a Genova ove aveva stabilito contatti con il locale Cln, e rinchiuso dapprima nel carcere di Imperia e poi in quello di Savona, sotto la custodia della Gestapo, successivamente venne preso in consegna dalle SS e trasferito nella IV sezione del carcere genovese di Marassi, destinata ai detenuti politici.

Sfuggito fortunosamente alla rappresaglia nazista del Turchino, che il 19 maggio 1944 fece 59 vittime prelevate dal carcere di Marassi, due delle quali erano suoi compagni di cella, alla fine di quello stesso mese di maggio fu inviato al campo di Fossoli, centro di raccolta per ebrei e prigionieri politici destinati alla deportazione nei lager nazisti.

Ricci giunse nel lager di Mauthausen alla fine del giugno 1944 e vi rimase sino alla liberazione del campo, avvenuta il 5 maggio 1945 con l’arrivo delle forze armate americane. Fu all’interno del lager di Mauthausen, entrando in contatto con altri prigionieri politici italiani, tra cui Giuliano Pajetta che Ricci si iscrisse al Partito comunista italiano.

Dopo essersi laureato, nel dopoguerra, in giurisprudenza ed essere divenuto, come avvocato penalista, un principe del foro di Genova, difendendo molti protagonisti di lotte sociali in occasione della rivolta del giugno 1960 a Genova, Ricci intraprese una carriera politica nelle file del Pci che, a partire dal 1976, lo avrebbe portato in parlamento per tre legislature.

Nel 1992 è stato eletto alla presidenza dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, carica che ha mantenuto per vent’anni; Dal 2009 al 2011 è stato presidente nazionale dell’Anpi presidente nazionale.

Nel maggio del 2011 ha partecipato a Valenza Po’ al convegno “La resistenza di ieri e di oggi” dove è stato insignito dell’onorificenza “Garibaldi d’oro”.

Nello scorso mese di settembre, ad Alessandria, in occasione della Festa provinciale dell’Anpi è stato presentato il libro Io Raimondo Ricci. Memoria da un altro pianeta: la prigionia, l’incubo della tortura, la deportazione.

Ricordiamo con rimpianto l’uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla causa della libertà, dell’antifascismo e alla testimonianza dell’orrore della deportazione.