Per i 90 anni di un Poeta: Giovanni Rapetti

1 December 2012

Mercoledì 12 dicembre, alle ore 17.00, a Palazzo del Monferrato (via San Lorenzo 21, Alessandria) si terrà la presentazione del libro: Giovanni Rapetti, Er len-ni an Tani (Le lune in Tanaro), pubblicato dalle Edizioni Joker per conto dell’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria, con il contributo della CGIL Alessandria e della Fondazione CRT.

Si tratta di un’antologia curata da Franco Castelli e Piero Milanese in onore dei 90 anni del Poeta alessandrino, denominato “il bardo di Villa del Foro” per la sua straordinaria produzione (più di 1300 componimenti) che dal 1972 recupera e fa rivivere con epica intensità la memoria collettiva di un mondo contadino scandito dai lavori e dalle feste e dal ciclico ritorno delle stagioni, descritto senz’ombra di nostalgia, con piglio sanguigno e realistico, ma con una vena poetica di largo respiro.

Di lui Carlin Petrini ha scritto:

Giovanni Rapetti è un artista: scultore, poi pittore e infine poeta. Un artista-artigiano, di quelli che «aiutano l’umanità a capire il mondo». Ma possiamo anche definirlo un investigatore paziente e minuzioso della memoria, il custode morale di una comunità.


Dopo il saluto delle autorità, parleranno Franco Castelli, Roberto Livraghi, Delmo Maestri e Piero Milanese, con interventi inframezzati da letture poetiche e proiezioni multimediali.

Facendo sua “la scommessa e l’utopia di un poeta che costruisce pezzo su pezzo la memoria potenzialmente infinita di un mondo quasi sommerso”, Rapetti può a ben ragione oggi essere considerato considerato una delle voci più interessanti e problematiche nel panorama neodialettale contemporaneo.

Il volume Er len-ni an Tani (Le lune in Tanaro) raccoglie 33 liriche dialettali con traduzione a fronte, accompagnate dagli interventi critici di Franco Castelli, Delmo Maestri, Piero Milanese, Giovanni Tesio, Elio Gioanola, Paolo Zoccola, Carlo Petrini, nonché da una nutrita serie di “Scritti di amici” in ordine sparso, che testimoniano l’affetto e l’ammirazione per questo grande cantore di una memoria che si ribella all’omologazione.