Giovedì 29 settembre presentazione del volume “Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuto popolare della risaia” di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto

20 September 2005

Giovedì 29 settembre alle ore 21.00 presso il Piccolo Regio G. Puccini, Piazza Castello 215 a Torino, si terrà la presentazione del volume (con CD allegato) di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuti popolari della risaia.

Presenta: Gian Luigi Beccaria, professore di Storia della Lingua Italiana (Università di Torino).

Partecipano: Giovanna Marini e Patrizia Nasini, musiciste, studiose e interpreti di canto e musica popolare.

Intervengono gli autori:

  • Franco Castelli, demoantropologo, responsabile del Centro di cultura popolare “G. Ferraro” – ISRAL di Alessandria;
  • Emilio Jona, scrittore, fondatore del gruppo “Cantacronache”, studioso di canzone sociale e politica e di espressività popolare;
  • Alberto Lovatto, studioso di musica popolare, di storia orale e di storia sociale.

Franco Castelli lavora presso l’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria (Isral), ove dirige il Centro di cultura popolare «Giuseppe Ferraro».

Dal 1967 conduce una vastissima ricerca sulle tradizioni popolari nella zona, con particolare attenzione ai canti, al patrimonio dialettale e alla ritualità. Membro del comitato scientifico del Centro Regionale Etnografico Linguistico di Torino, è redattore di «Quaderno di storia contemporanea».

Tra le sue pubblicazioni:

  • Maschere e corpi. Percorsi e ricerche sul Carnevale (con P. Grimaldi, 1999);
  • I peccati in piazza. Bosinate carnevalesche in Piemonte (1999);
  • Charivari. Mascherate di vivi e di morti (2004);
  • Cura delle memorie di Carlo Gilardenghi, Cantón di rus e dintorni (2004).

Emilio Jona ha svolto ricerche nel campo della canzone sociale e politica e sulla cultura orale in genere, pubblicando saggi, realizzando dischi e testi radiofonici. Negli anni 1957-61 è stato uno degli iniziatori del gruppo «Cantacronache», la prima esperienza in Italia di canzoni d’autore.

Con Sergio Liberovici ha condotto ricerche sull’espressività popolare urbana e contadina finalizzate alla realizzazione di un teatro radicato nel territorio:

  • Il 29 luglio del 1900 (1972);
  • Per uso di memoria (1972);
  • L’ingiustizia assoluta. Cantata drammatica per attori, gruppo folk e bande musicali (1974);
  • È arrivato Pietro Gori anarchico pericoloso e gentile (1974).

È membro del comitato scientifico del Centro Regionale Etnografico Linguistico di Torino di cui è stato uno dei fondatori. Tra le sue numerose pubblicazioni, alcune in collaborazione con Sergio Liberovici:

  • Le canzonette che fecero l’Italia (1962);
  • Le canzoni della cattiva coscienza (1964);
  • Canti degli operai torinesi dalla fine dell’Ottocento agli anni del fascismo (1990);
  • Cantacronache. Un’avventura politico-musicale degli anni cinquanta (1995);
  • Sono arrivato e la figura c’era di me. Da un’esperienza didattica alla cultura degli immigrati in una fabbrica torinese (2000).

Alberto Lovatto ha studiato con Roberto Leydi al Dams di Bologna. È preside di una scuola media. Interessato alla storia orale e alla storia sociale, si è occupato di:

  • storia della seconda guerra mondiale e di deportazione (Deportazione, memoria, comunità, 1997; Dalle leggi razziali alla deportazione, 1992);
  • memoria del movimento operaio (L’ordito e la trama. Frammenti di memorie su lotte e lavoro dei tessili in Valsessera negli ultimi cinquant’anni, 1995);
  • organologia etnica;
  • storia e memoria delle bande musicali locali;
  • musica e canzoni della Resistenza («E sulla terra faremo libertà». Libretto e Cd audio dello spettacolo, 1999).

Ha organizzato il convegno nazionale di studi Canzoni e Resistenza, 2001, curandone gli atti.