Roma, le Fosse Ardeatine, la Memoria

10 March 2003

Una donna si avvicina e chiede a qualcuno di leggerle i cartelli sui quali è scritto “fittasi e vendesi”. La donna è analfabeta. Qualcuno le risponde: “al giorno d’oggi voi siete una rarità, ma durante la guerra c’era tanta gente che non sapeva leggere. E tanti andavano al cinema Iris di Porta Pia da mio nonno Giulio per farsi leggere i proclami dei tedeschi sui giornali”. Il 25 marzo del ’44 se ne fanno leggere uno che annuncia la morte di 320 persone: è l’eccidio delle Fosse Ardeatine.

“Questa delle Ardeatine è una storia che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana”. È una storia che comincia alla fine dell’Ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, continua con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del ’38, con la seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all’8 settembre. La storia dell’occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. La storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull’Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni ’50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.

Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca di polizia in via Rasella.

24 marzo: per rappresaglia i nazisti uccideranno 335 persone in una cava sulla via Ardeatina.

25 marzo: sui giornali di Roma compaiono le parole dei nazisti che annunciano tanto l’azione dei partigiani quanto l’eccidio che seguì.

Questa sembra una storia che inizia un giorno e termina due giorni dopo, che si consuma in poche ore. Ma in un libro pubblicato nel 2001, L’ordine è già stato eseguito di Alessandro Portelli, vincitore del Premio Viareggio, questa storia di poche ore viene inserita nella storia dei 9 mesi di occupazione nazista a Roma, e poi in quella dei 5 anni della guerra, dei 20 anni del fascismo: nella storia orale di Roma che diventa capitale e inizia velocemente a cambiare. Tale libro si fonda su circa 200 interviste a singole persone, a testimoniare che questa non è la storia di quei tre giorni, ma qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di un’intera città.

Un primo studio per un più ampio progetto sulla memoria orale dell’eccidio alle Fosse Ardeatine è stato presentato nella cella n. 11 dell’ex-carcere nazista di Roma in via Tasso (oggi Museo della Liberazione) per la manifestazione Luoghi della Memoria, organizzata da Comune di Roma e Teatro di Roma; è stato trasmesso in diretta su Rai Radio Tre il 23 marzo 2001 in occasione del 57° anniversario dell’azione partigiana di via Rasella a Roma.