CHARIVARI. Mascherate di vivi e di morti

1 October 2000

Si è svolto a Rocca Grimalda il V Convegno internazionale (7-8 ottobre 2000).
Perché un convegno sullo CHARIVARI nell’anno 2000? Non sembri una domanda oziosa, dato che a molti la parola in oggetto richiama un rito arcaico (quello della beffarda cavalcata sull’asino), che pare sprofondare nelle brume del Medio Evo.

Eppure con CHARIVARI, termine dalla controversa etimologia (lat. capramaritum, prov. chabro, piem. ciabra o crava), viene designata tutta una serie di fenomeni di enorme diffusione e di sorprendente resistenza nel tempo, che vanno dalle medievali Badie del Malgoverno alle moderne manifestazioni di protesta della cultura operaia, passando attraverso le più diverse forme di destabilizzazione e reintegrazione rispetto all’ordine sociale.

Avendo scelto di affrontare e sviscerare la tematica carnevalesca, il Laboratorio Etno-Antropologico di Rocca Grimalda, dopo i convegni Maschere e corpi (1996), Immagini dell’Aldilà (1997), Il corpo e la festa (1998) e Il senno di Bertoldo (1999), non poteva non misurarsi con quella istituzione complessa e sfuggente che nell’Europa preindustriale assume localmente tanti nomi diversi (Katzenmusik in Germania, rough music in Inghilterra, cencerrada in Spagna, scampanata in Italia ecc.), ma che per convenzione definiamo Charivari.

Dagli schiamazzi rituali per le nozze dei vedovi ai giochi e riti di inversione, dai Tribunali comici alla Basoche, si vengono così evidenziando le ragioni della licenza carnevalesca, in cui si intrecciano controllo sociale, censura comunitaria e molteplici forme di violenza simbolica.

A più di vent’anni dal colloquio parigino sullo CHARIVARI (1977, con atti, a cura di J. Le Goff e J.C. Schmitt, 1982), si cercherà di approfondire l’argomento con i contributi di storici sociali, antropologi, etnomusicologi, linguisti, filologi e teatrologi che oltre a portare alla luce una nuova, più ricca documentazione, torneranno a confrontarsi con le diverse teorie interpretative del fenomeno, da Bachtin a Lévi-Strauss, da Thompson a Ginzburg.

Ancora una volta, dunque, l’analisi di un affascinante “geroglifico sociale” in cui si coagula la tensione fra mondo della festa e mondo della legalità quotidiana: per comprendere meglio la prorompente multiforme espressività delle classi subalterne, nonché l’inesausta vitalità della cultura carnevalesca.

Elenco dei relatori:

  • Jean Dominique LAJOUX (C.N.R.S., Parigi) – Charivari! Charivari! Tu ti sposi;
  • Gilles BOËTSCH (CNRS-Université de la Mediterranée, Marsiglia) – Charivari fra ordine sociale e ordine cosmico;
  • Manuel MANDIANES CASTRO (C.S.I.C., Barcellona) – Lo charivari in Spagna;
  • Mario DE MATTEIS (Università di Bochum, Germania) – Lo charivari in Germania;
  • Pietro CLEMENTE (Università di Roma) – Rovesciamenti e vita quotidiana;
  • Manlio CORTELAZZO (Università di Padova) – Le denominazioni dialettali della Scampanata;
  • Giuliano GASCA QUEIRAZZA (Università di Torino) – Tra ciabra e charivari: testimonianze antiche e ipotesi etimologiche;
  • Margherita LECCO (Università di Genova) – Una parte poco nota dello charivari del “Fauvel”;
  • Ambrogio ARTONI (Università di Torino) – Lo charivari dall’azione alla rappresentazione;
  • Cesare POPPI (University of East Anglia) – Far fum e dintorni: rituali di reintegrazione fra i Ladini di Fassa;
  • Marco FINCARDI (Università di Venezia) – Memoria e storia della cioccona in Emilia;
  • Italo SORDI (“La Ricerca Folklorica”) – “E’ arrivato maggio coi fiori e colle foglie”. I linguaggi del biasimo e della lode nei rituali primaverili;
  • Domenico SCAFOGLIO (Università di Salerno) – La Chiesa e lo charivari;
  • Luigi M. LOMBARDI SATRIANI (Università di Roma) – Comunità, organi, giurisdizione;
  • Roberto LEYDI (Università di Bologna) – Schiamazzi rituali dalla chiesa allo stadio;
  • Angelo TORRE (Università del Piemonte orientale) – Prima dei folkloristi: la frasca di Montaldo e gli Scarampi (sec. XVIII);
  • Rinaldo COMBA (Università di Milano) – Le prime attestazioni dello charivari in Piemonte;
  • Sonia Maura BARILLARI (Università di Genova) – Lo charivari fra rito e parenesi;
  • Renato MORELLI (RAI di Trento) – Tratto marzo: ironia di primavera;
  • Antonino BUTTITTA (Università di Palermo) – Irruzioni simboliche e pratiche rituali;
  • Paola D’AGOSTINO (Università di Palermo) – Forme di charivari in Sicilia.

Direttori di sessione:

  • Gian Luigi BRAVO;
  • Antonino BUTTITTA;
  • Matilde CALLARI GALLI;
  • Ernesta CERULLI;
  • Alberto Mario CIRESE;
  • Luigi Maria LOMBARDI SATRIANI;
  • Nicolò PASERO;
  • Amalia SIGNORELLI.

Presso le sale di Palazzo Borgatta era in funzione una postazione multimediale dove si potrà visionare il prodotto informatico: Atlante Demologico Lombardo, Le feste della tradizione popolare in provincia di Brescia (www.etnolab.org), a cura di Giancorrado Barozzi e Mario Varini

Il Convegno ha valore di corso d’aggiornamento per i docenti di ogni ordine e grado per un totale di 15 ore. Organizzato dall’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria, è autorizzato dal Provveditorato agli Studi di Alessandria (decreto 13489/C12 del 28.6.2000). Agli insegnanti partecipanti è stata rilasciata regolare attestazione di frequenza.

Direzione del corso: Prof. Franco Castelli.