Peccati in piazza Bosinate carnevalesche in Piemonte

16 May 2000

Ruvide rime dialettali dove satira, beffa, ironia danno sale e vigore all’annuale rassegna delle magagne della comunità, recitata a Carnevale in piazza, di fronte al popolo plaudente. Queste sono le Bosinate in quella parte di Piemonte sud-orientale corrispondente all’odierno territorio del Monferrato e dell’Alessandrino.

Dalle origini lombarde nel lontano Cinquecento ad oggi, la Bosinata piemontese, qui per la prima volta analizzata, si viene connotando come rito di purificazione collettiva: un occasione unica per esprimere non solo il bisogno di liberazione da tensioni e conflitti interni, ma anche i conflitti di classe, le esigenze di giustizia, la rabbia dei poveri, le rivendicazioni e le critiche nei confronti dell’autorità e del potere. Un rito, dunque, che da confessione pubblica dei peccati si trasforma spesso in “tribunale del popolo”.

Dal corpus di 410 testi inediti amorosamente raccolti e schedati in trent’anni di ricerca da Franco Castelli, affiora uno straordinario affresco di cultura delle classi subalterne negli ultimi due secoli, che mostra la sorprendente vitalità, alle soglie del Duemila, di una tradizione popolare sinora svalutata e malnota, nonché l’insospettata resistenza dei rituali carnevaleschi in generale.

Come scrive Roberto Leydi nella sua Prefazione:

sfuggendo alle tentazioni nostalgico-provinciali e proiettando invece il suo lavoro dedicato all’alessandrino in un paesaggio regionale e nazionale (…), Franco Castelli affronta il problema della “bosinata” carnevalesca da tutti i possibili punti di vista e s’avventura anche in interpretazioni che illuminano i testi oltre i loro significati letterali e spiegando il “successo” del genere e, soprattutto, la sua permanenza, forse straordinaria, fino a oggi.

Franco Castelli dirige il Centro di cultura popolare “G. Ferraro” di Alessandria, interno all’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria. È tra i fondatori del laboratorio Etno-Antropologico di Rocca Grimalda. Tra le sue opere: Ballate d’amore e d’ironia. Canti della tradizione popolare alessandrina (1984), Antropologia linguistica della resistenza (1986), La danza contro il tiranno (1995), Maschere e corpi. Percorsi e ricerche sul Carnevale (con Piercarlo Grimaldi, 1999).