La liberazione di Alessandria

Tra il 25 e il 26 aprile 1945, una dopo l’altra, vengono liberate le principali località della provincia di Alessandria: Casale, Tortona e Ovada il 25, Novi e Acqui il 26.  Il 25 in Alessandria vengono mobilitate le SAP mentre i civili assaltano e saccheggiano le caserme. Il CLN  intavola difficili negoziati per l’evacuazione della città da parte dei nazisti. Il 27 i primi  partigiani si attestano alla periferia della città, mentre sul capoluogo convergono i distaccamenti di molte formazioni  della provincia. Il 28 aprile, alle ore 19, il CLN di Alessandria ottiene la resa del presidio nazista della città, ma le truppe tedesche ancora resistono. Il prefetto nominato dal CLN, Livio Pivano, azionista, si reca a Valenza per trattare una tregua sino al 29 aprile, per consentire ai comandi nazifascisti di raccogliere le truppe in vista della resa.

Il 29 aprile alle 9,30 entrano in città le prime avanguardie alleate.

Per ricordare questo avvenimento, nel 75° Anniversario della Liberazione, vogliamo riproporre uno scritto di Carlo Gilardenghi,  (fondatore del nostro Istituto e presidente sino al 2000) che con rigore storico, ma piglio fortemente ironico, ricostruisce le fasi concitate della liberazione, tratto  da Alessandria dal Fascismo alla Repubblica (a cura di Roberto Botta e Giorgio Canestri), Isral/Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, 1995,  che si trova nella colonna a sinistra.